Un tempo bastava comparire nelle prime pagine di Google. Oggi le ricerche si svolgono sulle piattaforme social, sugli assistenti vocali e persino tramite la fotocamera del telefono. Per restare competitivi bisogna pensare a una strategia di Search Everywhere Optimization. Come fare? Lo scopriamo insieme.
Ottimizzazione per la voice search
Negli ultimi anni gli assistenti vocali sono entrati in punta di piedi nella nostra quotidianità e oggi sono compagni di viaggio discreti ma costanti: li troviamo negli smartphone, negli smart speaker sul comodino o in auto, pronti a rispondere a un “Hey Google” o a un “Ehi Siri” con la stessa naturalezza con cui chiederemmo informazioni a un amico.
Questa trasformazione sta cambiando radicalmente il modo in cui le persone cercano prodotti, servizi e informazioni online. Quando l’utente formula una richiesta a voce, le query diventano conversazioni, le frasi si allungano, i termini sono colloquiali e le domande si fanno più precise. Un brand che vuole farsi trovare non può più limitarsi a ottimizzare le parole chiave secche per i motori di ricerca tradizionali: deve imparare a parlare la lingua del suo pubblico, adattare i propri contenuti all’intento dell’utente e conquistare i preziosi “featured snippet”, ovvero quelle risposte immediate che gli assistenti vocali leggono a voce alta.
- Linguaggio naturale: usa frasi simili a quelle che pronunceresti, includendo domande complete.
- Featured snippet: punta a comparire nelle risposte rapide di Google fornendo contenuti concisi e strutturati.
- Local SEO: aggiorna le schede Google My Business e cura le recensioni per essere trovato da chi cerca in zona.
Ottimizzazione per la visual search
Siamo circondati da immagini: scorriamo bacheche piene di foto su Instagram, fissiamo l’obiettivo del telefono mentre scattiamo un piatto al ristorante e salviamo ispirazioni visive su Pinterest per i nostri progetti futuri. Non è un caso che le persone vogliano usare proprio le immagini per cercare prodotti o servizi, chiedendo a Google Lens “dove posso comprare questa lampada?” oppure caricando la foto di un capo su un’app per trovare un modello simile.
La visual search si sta affermando come un nuovo paradigma di navigazione, in cui la fotografia diventa il mezzo per scoprire, confrontare e acquistare.
- Immagini di qualità: carica foto nitide e ben illuminate dei prodotti su sito e social.
- Dati strutturati: inserisci markup schema.org per fornire informazioni dettagliate ai motori di ricerca.
- Alt text descrittivo: scrivi descrizioni accurate delle immagini, includendo parole chiave rilevanti.
Ricerca su social e SEO integrata
Nel panorama digitale di oggi, i social network non sono più solo spazi di svago o vetrine di contenuti: si sono trasformati in veri motori di ricerca. Un adolescente che vuole scoprire nuove sneakers digita l’hashtag su TikTok, un professionista cerca aziende e competenze su LinkedIn, chi pianifica un viaggio sfoglia i post geolocalizzati su Instagram.
Questo cambiamento ha radici profonde nel comportamento degli utenti, sempre più inclini a fidarsi delle raccomandazioni provenienti dalla community e degli algoritmi social che filtrano contenuti in base agli interessi. Per i brand, questo scenario impone una riflessione: non si tratta più di separare la SEO tradizionale dalle attività social, ma di integrare le due dimensioni in modo armonico.
I social network diventano motori di ricerca a tutti gli effetti. Per emergere:
- Usa hashtag mirati: differenzia tra quelli generici e quelli di nicchia.
- Cura la bio: inserisci parole chiave e link utili.
- Crea contenuti verticali: i Reels e le Storie hanno priorità negli algoritmi.
Ottimizzare per voice e visual search non significa dimenticare la SEO tradizionale, ma ampliarla. Studia come si comporta il tuo pubblico, sperimenta contenuti diversi e controlla le performance su ciascun canale. La ricerca è ovunque: assicurati di esserci anche tu.

