Il rapporto tra arte e marketing è un campo ricco, complesso e controverso che ha visto una trasformazione significativa negli ultimi decenni. L’arte, tradizionalmente percepita come un’espressione creativa e culturale, ha trovato nel marketing uno strumento potente per raggiungere un pubblico più ampio e diversificato. Allo stesso tempo, il marketing ha sfruttato l’arte per creare campagne pubblicitarie più evocative e memorabili.

Uno dei principali punti di intersezione tra arte e marketing è l’uso dell’estetica artistica nelle strategie pubblicitarie. Le aziende collaborano con artisti per progettare packaging unici, pubblicità visive e installazioni artistiche che catturano l’attenzione dei consumatori. Questa pratica non solo eleva il valore percepito del prodotto, ma crea anche un legame emotivo tra il brand e il pubblico.

Ma possiamo definire il marketing una forma d’arte?

Se dovessi dire a mia mamma che la pubblicità della Nutella (lo sapete che sono tra le mie preferite, qui vi avevo parlato della loro strategia di comunicazione) è una forma d’arte paragonabile alla Venere di Botticelli credo potrebbe svenire nel giro di pochi secondi (come d’altronde si era sentita male a vedere Open to Meraviglia).

Eppure, già oggi, in questo splendente 2024, esistono numerosissimi musei di Marketing che non solo conservano e celebrano la storia del marketing e della pubblicità, ma offrono anche un luogo di riflessione su come le strategie di marketing influenzino e vengano influenzate dalla società e dalla cultura contemporanea.

Per come la vedo io, se consideriamo l’arte, come detto poco fa, “un’espressione creativa e culturale” allora anche il marketing può rientrare in questo nobile settore. D’altronde ci sono già numerosi musei del marketing impegnati a testimoniare la relazione d’amore tra arte e strategie di comunicazione.

Tra i più famosi musei del marketing ci sono senza dubbio:

  • Il Museum of Brands, Packaging & Advertising a Londra, in UK. Questo museo offre una vasta collezione di oggetti che raccontano l’evoluzione della pubblicità e del branding dal XIX secolo fino ad oggi. Attraverso esposizioni di packaging, manifesti, giocattoli e altri articoli di consumo, il museo del marketing esplora come i marchi e le strategie di marketing siano cambiati nel tempo e abbiano influenzato la cultura e la società.
  • L’Advertising Museum Tokyo in Giappone. Questo museo celebra la storia della pubblicità nel Paese attraverso una collezione di annunci, poster e campagne promozionali, sia storiche che contemporanee. Questo museo del marketing offre anche approfondimenti educativi sulle strategie di comunicazione e sugli impatti culturali della pubblicità.

Oltre ai musei del marketing più puri ci sono poi i musei-Brand come:

  • The World of Coca-Cola ad Atlanta in Georgia. Questo museo dedicato alla storia della Coca-Cola offre uno sguardo approfondito sulle campagne pubblicitarie e sulle strategie di marketing che hanno reso il marchio uno dei più riconoscibili al mondo.
  • Guinness Storehouse a Dublino, in Irlanda. Anche se viene considerato principalmente un’attrazione turistica dedicata alla storia della birra Guinness, questo museo del marketing include ampie esposizioni sul branding e sulle campagne pubblicitarie che hanno contribuito alla fama globale del marchio.

Anche i social media hanno ulteriormente avvicinato arte e marketing, permettendo agli artisti di promuovere il proprio lavoro direttamente al pubblico, bypassando i tradizionali canali di gallerie e musei. Le aziende, d’altro canto, utilizzano contenuti artistici sui social per umanizzare il proprio brand e coinvolgere gli utenti in modo più autentico e creativo.

È chiaro che il rapporto tra arte e marketing sia una simbiosi che offre vantaggi reciproci: l’arte beneficia di una maggiore visibilità e accesso a nuove fonti di finanziamento, mentre il marketing ottiene contenuti creativi che possono far emergere un brand nel mercato competitivo.

Qualche esempio? Direi che le recentissime pubblicità di Lexus e di Easy Jest parlano da sole (se non le avete ancora viste le potete sbirciare qui e qui).